Kód: 15677860
Dalle cave apuane intorno a Carrara provengono le molte varietŕ del marmo lunense, il piů famoso dell'Italia romana, grazie al quale Augusto poteva affermare di aver trasformato Roma da una cittŕ di mattoni in una cittŕ di marmo. ... celý popis
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Dalle cave apuane intorno a Carrara provengono le molte varietŕ del marmo lunense, il piů famoso dell'Italia romana, grazie al quale Augusto poteva affermare di aver trasformato Roma da una cittŕ di mattoni in una cittŕ di marmo. Tra le testimonianze piů significative di quest'intensa attivitŕ estrattiva, che si protrasse fino alla fine del mondo antico per poi riprendere solo nel XII secolo, sono le numerose notae lapicidinarum, enigmatiche iscrizioni e sigle apparentemente indecifrabili incise dagli scalpellini antichi sulle pareti delle cave, sui grandi blocchi grezzi estratti e su numerosi manufatti semilavorati (soprattutto basi di colonne e capitelli), che spesso riemergono tra i detriti di antiche lavorazioni. Molti di questi manufatti sono ancora visibili nella zona di origine, sia nell'area stessa delle cave, sia nel Museo del Marmo a Carrara, ma molti sono stati riconosciuti anche a Roma e in molte altre localitŕ dell'impero, soprattutto nel bacino del Mediterraneo occidentale. Fu la scoperta di un grande deposito di marmi a Roma, avvenuta tra il 1868 e il 1870 nell'Emporio sul Tevere, ad attrarre su queste difficilissime iscrizioni l'attenzione degli studiosi. Nel 1870 e nel 1884 apparvero due studi, ancor oggi fondamentali, di Luigi Bruzza. che per la prima volta tentň di interpretare questi testi secondo uno schema unitario e coerente.
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