Kód: 13304133
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"Questo, che il lettore avrŕ modo di conoscere leggendo il suo epistolario, č il grande Sade, nato dalle ceneri dello squallido aristocratico libertino che frustava e drogava le ragazze raccolte per le strade di Arcueil o di Marsiglia. Totalmente assorto in se stesso e nel suo nuovo mondo, assapora la gioia profonda di creare, di ripopolare il mondo con emblemi del Male, che assumono le sembianze dei personaggi delle sue opere, che hanno il loro comune principio non in una poetica, ma in un assioma instancabilmente ripetuto e illustrato: "La Natura č il Male, e noi siamo i suoi figli obbedienti o riluttanti, ma senza scampo". Da una parte Sade e i suoi simili - "noi, filosofi atei" - dall'altra gli altri, né filosofi né atei, ma solamente persecutori ottusi di colui che ha capito il segreto dell'universo. "Questo modo di pensare" scrive alla moglie "che voi biasimate č la sola consolazione della mia vita". Sade imposta cosě il problema nella forma piů irrevocabile, rendendo vana e risibile ogni discussione: "II Bene per me costituisce uno stato di fastidio e di malessere." Nella sua memorabile prefazione a Justine, Georges Bataille ammonisce che "esaltando Sade, noi edulcoriamo il suo pensiero", un pensiero che non tollera di essere impostato neppure come ipotesi critica: infatti, o viene assunto quale astratta costruzione intellettuale, o rende impossibile non soltanto qualsiasi convivenza civile, ma persino la sopravvivenza stessa del genere umano." (Luigi Baccolo)
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